Vecchie lire rarissime: la classifica di quelle che valgono di più

Le vecchie lire configurano alcune tra le forme di monete più amate e longeve della storia europea, e si differenziano anche per la rarità, tra alcuni pezzi molto facili da trovare ancora oggi, e pezzi rarissimi che sono quindi estremamente ricercati. Solitamente gli appassionati suddividono la storia della lira in alcune fasi, oggi analizzeremo quelle coniate dal secondo dopoguerra in poi.

Infatti la lira durante la sua lunga storia ha ben evidenziato le differenze ed i grandi cambiamenti sociali, storici e culturali. Prenderemo in esame, per comodità e per riconoscibilità le monete italiane create dalla seconda metà degli anni 40 fino ai primi anni 2000, poco prima della dismissione della valuta, quindi attraversando oltre mezzo secolo di storia, cercando le monete più rare.

Il valore delle vecchie lire italiane

La lira infatti nel suo status di valuta monetaria ha più di 2 secoli, infatti già da prima della creazione di uno stato italiano unico, in quanto utilizzate già da diversi stati dell’Italia settentrionale molto prima del Risorgimento. Con la fondazione del Regno d’Italia nel 1861 la lira è divenuta la valuta nazionale, e tale è rimasta fino al 2002 quando è stata sostituita dall’euro.

Nel mentre la valuta ha visto varie fasi, il periodo delle due guerre mondiali con nel mezzo il ventennio fascista, fino alla radicale trasformazione delle monete nel loro aspetto e valore dalla nella loro essenza effettiva. Dal 1946, anno di cambio di tipo di stato che ha visto la nascita della Repubblica Italiana, le monete come molte banconote sono cambiate.

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Le “nuove” monete sono state concepite nei tagli da 1, 2, 5 e 10 lire già dal 1946, e molte di queste sono state poi modificate in modo importante dai primi anni 50, alcuni esemplari come la 50 e 100 lire sono arrivate fino alla fine della lira, ma tanti altri pezzi, in parte dimenticati, sono effettivamente riscontrabili nella loro presenza dai collezionisti e possiamo citare:

  • 1 lira Arancia, dal 1946 al 1950, valore tra i 10 ed i 30 per un esemplare del 1948, 1949 e 1950, pezzi del 1946 possono valere da 30 fino a 220 euro, un pezzo del 1947 può spingersi da 300 fino a 1400 euro
  • 2 lire con la Spiga, anche questa concepita tra il 46 ed il 50 ha un valore importante negli esemplari del 1946 e 1947, rispettivamente un pezzo può valere tra i 90 ed i 450 euro e tra i 400 fino a 1700 euro

Particolarmente interessanti sono le 5 lire italiane, che nel periodo repubblicano sono state emesse anche in questo caso in due versioni, la prima con il grappolo d’Uva, e la seconda con il Delfino. La prima è sicuramente più rara, emessa fino al 1950, può far guadagnare da alcune decine di euro fino a 1500 euro in caso di un esemplare in Fior di Conio del 1946 o 1947.

Quella con il Delfino è stata invece concepita fino al 2000, ed è meno rara. Però un esemplare del 1956 costituisce una vera rarità, in quanto emessa in poche centinaia di migliaia di esemplari, ed in eccellente stato di conservazione può valere da circa 1000 euro fino a oltre 3000.
Impossibile non menzionare la famosa 500 lire d’Argento con le Caravelle “sbagliate”, la variante di prova del 1957, che è valutata tra i 5000 euro fino a oltre 10 mila.

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